Da Repubblica di venerdì 21 maggio:
Anche il governo americano si schiera contro la legge sulle intercettazioni, con una presa di posizione che ha pochi precedenti. Per l'Amministrazione Obama le intercettazioni telefoniche sono uno "strumento essenziale delle indagini" che non va indebolito. "Non vogliamo che succeda niente che impedisca ai magistrati italiani di continuare a fare l'ottimo lavoro fatto finora", ha affermato il sottosegretario del Dipartimento Penale Usa con delega per la lotta alla criminalità organizzata, Lanny Breuer, commentando il disegno di legge in discussione al Senato. Nel corso di un incontro con la stampa all'ambasciata americana a Roma, Bleuer ha ricordato l'"ottimo livello di cooperazione" con la giustizia italiana. "Sono cosciente del fatto che contro la criminalità possiamo e dobbiamo fare di piu'".
da l'Unita.it - sabato, maggio 22, 2010
Lo “schiaffone” è di quelli che bruciano. Destinati a lasciare il segno. Per l'autorevolezza di chi lo ha inferto, per il momento in cui avviene: alla vigilia della visita ufficiale alla Casa Bianca del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e nel vivo delle commemorazioni per Giovanni Falcone. L'America contro il Cavaliere del Bavaglio. Un versus dirompente. Anche il governo Usa si schiera contro la legge sulle intercettazioni, con una presa di posizione che ha pochi precedenti...
da Gazzetta del Sud on line di domenica 23 maggio 2010:
"E' tangibile il rischio dell'espatrio delle notizie dall'Italia su giornali e tv straniere. Cosa accadrebbe se ciò che dovesse essere vietato al Corriere della sera, a Repubblica o ai telegiornali Rai e Mediaset dovesse trovare ampia ospitalità su Le Monde, sul Times o sui grandi media internazionali a cominciare dal network di Mr. Murdoch? Che faremo dinanzi al fenomeno inedito dell'espatrio della notizia? Grideremo al complotto?". Lo scrive Carmelo Briguglio, vice Presidente dei Deputati del Pdl, su 'Generazione Italia'. "Secondo noi - continua Briguglio - va evitato un altro grave errore politico che si chiama voto di fiducia. Lo diciamo con chiarezza e per tempo. Si conceda al Parlamento, all'opposizione ma anche alla maggioranza, alle categorie interessate, ai cittadini tutto il tempo necessario per discutere e trovare mediazioni sul testo. Non è una settimana di dibattito in più che può vanificare l'esito finale".
Briguglio aggiunge una "terza istantanea considerazione. Siamo particolarmente esposti come Paese a particolari attenzioni da parte dell'alleato americano. Putin, Gheddafi e dintorni. Certe nostre relazioni non incontrano il massimo gradimento. La voce critica verso la nuova normativa di un esponente del governo americano in visita in Italia costituisca motivo di seria riflessione". "La legge sulle intercettazioni ha bisogno di altri correttivi. Basta un granello di buon senso. Il Pdl deve adoperarlo", conclude Briguglio.
"...Notizie vietate ai giornali?" In un Paese libero, orgogliosamente occidentale non possono esistere notizie vietate, questo non si può chiamare un "grave errore politico", questo è un passo verso la dittatura... ma svegliarsi è difficile...
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