In Italia il salario medio netto annuale di un qualsiasi lavoratore è pari 22.027 dollari, molto più basso dei 26.359 dollari fatti registrare dalla media Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che raccoglie i 34 paesi più sviluppati a livello mondiale. In questa classifica il nostro Paese finisce miseramente, è proprio il caso di dirlo, solo al ventitreesimo posto. E la situazione diventa ancora più allarmante se il dato dell’Italia viene confrontato con quello dell’Europa a quindici, dove il salario annuale netto medio risulta pari a 28.454 dollari. Non bastava dunque la crisi economica che ha portato una carenza preoccupante di lavoro. Ora anche chi questo lavoro ce l’ha non dorme sonni tranquilli, visto che la retribuzione che ottiene è molto a di sotto delle medie internazionali. E se si vanno a guardare con più attenzione le statistiche dell’Ocse, si scopre anche che Paesi economicamente meno sviluppati dell’Italia riservano ai propri lavoratori stipendi migliori. Mi riferisco ad esempio a Grecia, Irlanda e Spagna, dove i salari medi netti sono rispettivamente pari a 25.583, 31.897 e 25.339 dollari. Per consolarci dobbiamo guardare alle nostre spalle e scoprire che tra i Paesi Ocse peggio di noi fanno solo Portogallo, Repubblica Ceca, Turchia, Polonia, Repubblica Slovacca, Ungheria e Messico. Sarà pure una consolazione, ma a ben vedere è davvero magra.
da: www.ditascanostra.it/2010/Allarme-italia-non-bastava-la-crisi-del-lavoro-ora-abbiamo-anche-stipendi-da-fame
Post pubblicato il 20 Maggio 2010
Il peso di tasse e contributi sui salari, il cosiddetto cuneo fiscale che calcola la differenza tra quanto pagato dal datore di lavoro e quanto effettivamente finisce in tasca al lavoratore, è in Italia al 46,5%. Lo rileva l'Ocse nel rapporto 'Taxing Wages 2009'. Nella classifica dei maggiori trenta Paesi, aggiornata al 2009, l'Italia è al sesto posto per peso fiscale sugli stipendi, dopo Belgio (55,2%), Ungheria (53,4%), Germania (50,9%), Francia (49,2%), Austria (47,9%). Il peso di tasse e contributi sui salari in Italia è rimasto stabile dal 2008 al 2009, registrando solo un lieve -0,03%. L'Italia occupa infatti nella classifica Ocse la stessa posizione, la sesta, rispetto all'anno precedente. In Italia, precisa ancora l'Ocse, hanno un impatto rilevante sulla differenza tra salario lordo e netto anche i cosiddetti 'pagamenti obbligatori non fiscalì, rappresentati dal tfr, che aumentano la pressione di un ulteriore 3%.
da: http://www.leggo.it post pubblicato il 16 maggio 2010
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