"Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori" ha sentenziato l'altro giorno il nostro premier a Roma, al congresso dei Cristiani Riformisti, mentre pochi minuti prima aveva assicurato il suo pubblico che "finché il Pdl sarà al governo non ci sarà mai un'equiparazione tra matrimoni tradizionali e unioni gay, così come non ci saranno adozioni per genitori single".
Quindi esiste un problema di insegnanti -ovviamente di sinistra- che inculcano valori sbagliati ... il ragionamento non fa una grinza; bisogna solo capire quali sono questi principi che non piacciono al nostro Primo Ministro. In realtà quello che dà fastidio è il carattere pubblico della scuola: la banda di reazionari oltranzisti che ci governa considera l'istruzione non un diritto, ma una concessione che spetta ai "meritevoli". L'istruzione nei loro piani deve servire per formare cittadini obbedienti, ignoranti, senza pensiero critico, pronti a piegarsi ai voleri dei potenti, ad accettare e giustificare qualsiasi vessazione e stranezza dei governanti. Un lucido progetto autoritario che viene portato avanti da anni ormai, a livello mediatico e legislativo (vedi riforma Gelmini, classi separate per extracomunitari, classi separate per bambini disabili, grembiule, ecc., basta aver voglia di cercare sui giornali). L'argomento è ampio ed interessante, avremo occasione di approfondire.
Vedi anche:
http://www.piovonopietre.it/?p=519 ' Scambi non “confessabili” ' di Gianni Paoletti 1 mar 2011
"A chi non piace la scuola pubblica? Ai tiranni" Luigi de Magistris 1 mar 2011 www.demagistris.it
Scuola pubblica, istruzione, Gelmini, Cristiani Riformisti, Gianni Paoletti
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