lunedì 19 luglio 2010
Il grande statista ed il premio meritato
Leggo sui giornali che stasera (19 luglio) Silvio Berlusconi sarà insignito del premio “Grande Milano”, in occasione dei 150 anni dalla fondazione della provincia di Milano.
Il riconoscimento è stato ideato e sarà consegnato da Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano (Pdl). Negli anni ’70 Podestà è stato dipendente e poi amministratore delegato della Edilnord, società di proprietà del mago di Arcore.
In un comunicato il Presidente della Provincia milanese con toni ultraservili e senza alcun senso della misura spiega le ragioni del riconoscimento al Premier: “Con straordinaria lungimiranza e capacità ha reso Milano, la sua amata città, grande in Italia e nel mondo. Grazie alle sue eccezionali qualità umane e imprenditoriali ha realizzato opere e progetti di eccellenza per l’economia e la società del nostro territorio. La sua vita è un mirabile esempio di quella milanesità e di quell’operosità tipica della cultura ambrosiana, che vede nel lavoro lo strumento di valorizzazione dei talenti dell’uomo. Silvio Berlusconi ha scelto di dare il proprio contributo mettendosi, con impegno e coraggio, a servizio del Popolo italiano perseguendo la sua missione di libertà. Personalità dallo straordinario carisma, è amato da tanti italiani perchè uomo tra la gente e con la gente, della quale ha compreso i bisogni più profondi sapendo interpretarne le aspettative. Statista di rara capacità, conduce con responsabilità e lucida consapevolezza il Paese verso un futuro di donne e di uomini liberi, che compongano una società solidale, fondata sull’amore, la tolleranza e il rispetto per la vita.”
Fantozzi che glorifica del suo megadirettore? Giovane pioniera con il fiocco sui capelli che elogia il Piccolo Padre? un lacché del tiranno di un Paese dell’Asia centrale che elogia il suo padrone? Non so dare risposta. Probabilmente Podestà non si è reso conto di essere diventato involontariamente ridicolo.
Ci voleva proprio un premio del genere, c’è poco da dire, all’estero ridono poco di noi, adesso avranno un motivo in più…
(ma no, è tutta invidia, come dice la Gelmini…)
Berlusconi, Guido Podestà, Provincia di Milano, Premio Grande Milano, milanesità, Edilnord
domenica 11 luglio 2010
LA LIBERTÀ DI STAMPA NEL CAIMANISTAN
Silvio Berlusconi in un messaggio audio ai Promotori della Libertà, parlando della libertà di stampa, ha affermato che «in democrazia non esistono diritti assoluti, perché ciascun diritto incontra il proprio limite negli altri diritti egualmente meritevoli di tutela che, in caso della privacy, sono prioritariamente meritevoli di tutela». Ha affidato poi un «compito non facile ma importante» ai suoi interlocutori: «Dovete togliere il bavaglio alla verità - è l'appello contenuto nel messaggio audio -, quel bavaglio imposto dalla stampa schierata con la sinistra, pregiudizialmente ostile al governo, che calpesta in modo sistematico il sacrosanto diritto dei cittadini alla privacy come l'uso sereno dei telefoni».
Giornali schierati che non raccontano la "verità" e leggi che non permettono "l'uso sereno dei telefoni"… traduco in soldoni: lasciate me e i miei amici fare i nostri affari indisturbati, poi la libertà di criticarmi ve la dovete scordare...
Queste parole, questo modo arrogante ma anche poco serio di sentenziare su cose così importanti, FONDAMENTALI per la convivenza civile e la democrazia mi ricordano i dittatorischi sudamericani che abbiamo visto in tanti film comici in passato.
Ma non è la prima volta che si scaglia contro i giornali e la libertà di stampa: il 4 maggio scorso davanti ad Angel Gurria, segretario generale dell’Ocse, nella sala dei galeoni a palazzo Chigi aveva detto che «se c’è una cosa che è sotto gli occhi di tutti» è che in Italia «c’è fin troppa libertà di stampa». L’orribile battuta pronunciata era una risposta a Freedom House perché nel suo rapporto del 2009 sulla libertà di stampa uscito qualche giorno prima, l'Italia veniva declassata al 73mo posto tra Israele e Tonga, e la stampa nel nostro Paese veniva definita "semi-libera".
Cercando su wikipedia ho trovato che la Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo sancita dalle Nazioni Unite e la Dichiarazione dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea non prevedono alcun limite al diritto fondamentale della libertà di stampa e di espressione. Punto.
Quello che mi preoccupa è che ci sono politici dell’opposizione che tutto sommato vorrebbero trovare un accordo, un’intesa con quest’orribile avversario, cercare il “male minore”. Su “Il Fatto quotidiano” di giovedì leggo che Felice Casson ha paura della “sindrome dell’Aventino”, e Debora Serracchiani è “pronta a collaborare se serve al Paese”. Con il Caimano? Altro che afasia…
venerdì 2 luglio 2010
GLI EROI DI DELL’UTRI ... E LA NOSTRA VERGOGNA
Non ho mai avuto particolare stima o simpatia per il senatore Dell'Utri: le cose che in passato ho letto su di lui mi hanno dato un'impressione abbastanza negativa. Quando anni fa era passato da Parma per lanciare i suoi Circoli del Buon Governo, avevo notato che le persone - almeno quelle che conoscevo io - che erano corse per aderire erano famosi imbroglioni - disonesti - bari, gente che cambia strada quando ti incontra perché ti deve dei soldi oppure non ha pagato da anni le fatture, o cose del genere, e parlo di persone che conosco bene, non per sentito dire.
Ho letto sui giornali che il giorno della sostanziale conferma della sua condanna in appello Dell'Utri ha voluto ribadire ai giornalisti la sua ammirazione per l’ “eroe” Mangano che preferì rimanere in carcere piuttosto che parlare di Berlusconi e di lui. Mangano, il famoso stalliere della villa di Arcore era un mafioso pluriomicida condannato a due ergastoli. Come può una persona sana di mente consideralo un eroe? Che cosa poi si deve pensare se questa persona è il cofondatore del partito di maggioranza relativa, che governa il Paese da tanti anni? Sono questi i valori del Pdl? Secondo me i ruoli si sono invertiti, i galantuomini non sono più di moda e i personaggi chiacchierati possono permettersi di fare il bello e il cattivo tempo. Ci sarò mai qualcuno del centro-destra che ci proporrà come eroi Don Milani, Giorgio La Pira oppure Monsignor Romero? Oppure siamo condannati a subire le esternazioni di leader che sognano di emulare Al Capone? (perché no? Dopo tutto era un fervente anticomunista)
Comunque c’è stata anche qualche voce discordante nel campo conservatore: Su Ffwebmagazine ho letto un articolo molto critico di Federico Brusadelli, poi ho letto una valutazione molto negativa del parlamentare Pdl Fabio Granata, per non parlare del tagliente giudizio della coordinatrice dei circoli giovanili del Pdl siciliano, Costanza Castello. Sono tutte persone però, che non appartengono alla “nomenclatura” del partito, sono in qualche maniera outsiders della loro coalizione.
29-06-10 DELL'UTRI: MANGANO RESTA UN MIO EROE
(ASCA) - Milano, 29 giu - Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore considerato molto vicino alla mafia e condannato all'egastolo per duplice omicidio, resta ''un eroe'' per Marcello Dell'Utri. Lo ha chiarito lo stesso senatore del Pdl nel giorno della sua condanna in appello per concorso esterno in associazione mafiosa.
''Mangano - spiega Dell'Utri - e' stato il mio eroe. Del personaggio e' inutile stare a parlare, ma per me e' stato un eroe''.
Precisa Dell'Utri: ''Mangano era una persona detenuta in carcere e ammalata, e nonostante fosse stato sollecitato piu' volte dalla procura di Palermo a parlare di Silvio Berlusconi e di me, si e' rifiutato di farlo''. Un eroe, dunque, perche' ''se si fosse inventato qualsiasi cosa, sarebbe stato creduto e sarebbe stato immediatamente liberato. Invece si e' rifiutato, ha preferito restare in carcere senza accusare ingiustamente Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri.
29-06-10 DELL'UTRI: GRANATA (PDL), RISPETTO PER SENTENZA MANGANO NON E' UN EROE
(ASCA) - Roma, 29 giu - ''La condanna di Marcello Dell'Utri fara' certamente discutere e determinera' polemiche infinite tra le forze politiche e all'interno delle stesse. A caldo ci preme dire che, nel rispetto pieno della presunzione d'innocenza fino alla Cassazione non ci sono piaciute le dichiarazioni del senatore Dell'Utri su Mangano. Quest'ultimo infatti non e'certamente un eroe ma un mafioso conclamato. A Palermo in quegli anni ben altri sono stati gli eroi, ad iniziare da Paolo Borsellino e da chi ha dato la vita per una Italia libera dalle Mafie''.
Lo ha detto il parlamentare Pdl Fabio Granata, vice Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, il quale ha aggiunto: ''La sentenza ha un dispositivo molto complesso e attendiamo di leggere le motivazioni. Certamente quello che ha giudicato Dell'Utri non era un collegio di toghe rosse ma era composto da magistrati moderati e ritenuti garantisti''.
Per approfondire:
I fratelli Karamafia di Marco Travaglio su il Foglio Quotidiano del 01 giugno 2010
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/01/i-fratelli-karamafia-2/35024/
Mangano un eroe? No, noi non ci stiamo di Federico Brusadelli su Ffwebmagazine
http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=6601&Cat=1&I=immagini/PERSONAGGI/DellUtri_int.png&IdTipo=0&TitoloBlocco=Politica&Codi_Cate_Arti=27
Ho letto sui giornali che il giorno della sostanziale conferma della sua condanna in appello Dell'Utri ha voluto ribadire ai giornalisti la sua ammirazione per l’ “eroe” Mangano che preferì rimanere in carcere piuttosto che parlare di Berlusconi e di lui. Mangano, il famoso stalliere della villa di Arcore era un mafioso pluriomicida condannato a due ergastoli. Come può una persona sana di mente consideralo un eroe? Che cosa poi si deve pensare se questa persona è il cofondatore del partito di maggioranza relativa, che governa il Paese da tanti anni? Sono questi i valori del Pdl? Secondo me i ruoli si sono invertiti, i galantuomini non sono più di moda e i personaggi chiacchierati possono permettersi di fare il bello e il cattivo tempo. Ci sarò mai qualcuno del centro-destra che ci proporrà come eroi Don Milani, Giorgio La Pira oppure Monsignor Romero? Oppure siamo condannati a subire le esternazioni di leader che sognano di emulare Al Capone? (perché no? Dopo tutto era un fervente anticomunista)
Comunque c’è stata anche qualche voce discordante nel campo conservatore: Su Ffwebmagazine ho letto un articolo molto critico di Federico Brusadelli, poi ho letto una valutazione molto negativa del parlamentare Pdl Fabio Granata, per non parlare del tagliente giudizio della coordinatrice dei circoli giovanili del Pdl siciliano, Costanza Castello. Sono tutte persone però, che non appartengono alla “nomenclatura” del partito, sono in qualche maniera outsiders della loro coalizione.
29-06-10 DELL'UTRI: MANGANO RESTA UN MIO EROE
(ASCA) - Milano, 29 giu - Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore considerato molto vicino alla mafia e condannato all'egastolo per duplice omicidio, resta ''un eroe'' per Marcello Dell'Utri. Lo ha chiarito lo stesso senatore del Pdl nel giorno della sua condanna in appello per concorso esterno in associazione mafiosa.
''Mangano - spiega Dell'Utri - e' stato il mio eroe. Del personaggio e' inutile stare a parlare, ma per me e' stato un eroe''.
Precisa Dell'Utri: ''Mangano era una persona detenuta in carcere e ammalata, e nonostante fosse stato sollecitato piu' volte dalla procura di Palermo a parlare di Silvio Berlusconi e di me, si e' rifiutato di farlo''. Un eroe, dunque, perche' ''se si fosse inventato qualsiasi cosa, sarebbe stato creduto e sarebbe stato immediatamente liberato. Invece si e' rifiutato, ha preferito restare in carcere senza accusare ingiustamente Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri.
29-06-10 DELL'UTRI: GRANATA (PDL), RISPETTO PER SENTENZA MANGANO NON E' UN EROE
(ASCA) - Roma, 29 giu - ''La condanna di Marcello Dell'Utri fara' certamente discutere e determinera' polemiche infinite tra le forze politiche e all'interno delle stesse. A caldo ci preme dire che, nel rispetto pieno della presunzione d'innocenza fino alla Cassazione non ci sono piaciute le dichiarazioni del senatore Dell'Utri su Mangano. Quest'ultimo infatti non e'certamente un eroe ma un mafioso conclamato. A Palermo in quegli anni ben altri sono stati gli eroi, ad iniziare da Paolo Borsellino e da chi ha dato la vita per una Italia libera dalle Mafie''.
Lo ha detto il parlamentare Pdl Fabio Granata, vice Presidente della Commissione Nazionale Antimafia, il quale ha aggiunto: ''La sentenza ha un dispositivo molto complesso e attendiamo di leggere le motivazioni. Certamente quello che ha giudicato Dell'Utri non era un collegio di toghe rosse ma era composto da magistrati moderati e ritenuti garantisti''.
Per approfondire:
I fratelli Karamafia di Marco Travaglio su il Foglio Quotidiano del 01 giugno 2010
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/07/01/i-fratelli-karamafia-2/35024/
Mangano un eroe? No, noi non ci stiamo di Federico Brusadelli su Ffwebmagazine
http://www.ffwebmagazine.it/ffw/page.asp?VisImg=S&Art=6601&Cat=1&I=immagini/PERSONAGGI/DellUtri_int.png&IdTipo=0&TitoloBlocco=Politica&Codi_Cate_Arti=27
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