La bufala della
restituzione dell'Imu ideata dall'oligarca di Arcore ha monopolizzato
l'attenzione dei media, mettendo in disparte il resto delle misure
che intende adottare in campo fiscale. Ma vale la pena di dare
un'occhiata e approfondire: tra le altre cose che ha annunciato
intende “... introdurre dal 2015 due sole aliquote Irpef del 23% e
del 33%, sopra e sotto la soglia dei 40 mila euro di reddito annuo”.
Detto così non dice
granchè, anzi, in passato (perché questa non è una proposta nuova
è uno dei chiodi fissi del cavaliere di bassa statura) si era detto
che in questo modo si sarebbero liberate delle risorse da riversate
sul mercato. Nulla di più falso. Tassare di meno i ricchi è stato
il cavallo di battaglia ideologica del reaganismo, che non ha portato
alcun risultato positivo all'economia statunitense. Adesso a distanza
di 30 anni vogliamo seguire un esempio logoro ed iniquo.
C'è da dire che la
Costituzione Italiana (che B. vorrebbe abolire),
nell' art. 53, co. 2, prevede un sistema tributario secondo il
principio della progressività, in cui le aliquote aumentano con
l’aumentare del reddito in maniera progressiva.
Le aliquote Irpef
attualmente in vigore sono 5:
per un reddito fino a
15,000 euro si applica il 23%,
da 15.000 fino a 28.000
il 27%,
da 28.000 fino a 55.000
il 38%,
da 55.000 fino a 75.000
il 41%,
oltre 75.000 il 43%,
In pratica con la
proposta di B. tutti pagheranno meno tasse tranne i poveri.
Anzi, viene il dubbio che uno dei moventi di questa proposta
“radicale” sia la voglia inconfessabile di pagare meno tasse per
lui, per le sue aziende e per i suoi amici e parenti.
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