“ … Il
Consiglio Supremo della Radio e della Tv (Rtuk) turco, organismo di
controllo nominato dal governo Erdogan, ha multato
le piccole tv
che
hanno trasmesso in diretta le manifestazioni di protesta. Lo
riferisce Hurriyet online.
Rtuk
motiva così la sanzione: ”Hanno danneggiato lo sviluppo
fisico,morale e mentale di bimbi e giovani”.
Fra
le emittenti multate c’è anche Halk
Tv,
una
piccola tv privata vicina all’opposizione che ha avuto un enorme
aumento di popolarità nelle ultime settimane per essere stata la
sola a coprire in diretta continua le manifestazioni.
Gli
oppositori hanno denunciato il silenzio
sulla
protesta, su pressione del governo, delle grandi
Tv di informazione,
che hanno trasmesso fra l’altro due settimane fa soap o documentari
sui pinguini durante i primi duri scontri di Taksim”.
Una
lezione di pluralismo, non c'è che dire, ma tutto sommato non è
stata una brutta idea, devono aver pensato i nostri governanti, se
il governo della vicina Grecia può permettersi di chiudere 3 canali
tv e 28 radio da un giorno all'altro, una multa per aver trasmesso
cose sgradevoli al governo può sembrare una cosa da niente.
Lo
dichiara il ministro degli Esteri Emma Bonino, riferendo alla Camera
sulla situazione in Turchia. “Un esame di maturità per il governo
turco ... Ma dobbiamo evitare l’errore di guardare alla Turchia con
l’ottica ingannata da modelli illusori. Si è sentito parlare di
‘primavera turca – ha sottolineato il ministro -, ma non è così.
I turchi non sono arabi, e queste manifestazioni ricordano
maggiormente quelle che abbiamo visto nelle nostre capitali, come
occupy wall street. In Turchia – ha detto ancora Bonino - c’è un
malessere diffuso causato anche dalle aggressioni subite dalla stampa
ma anche dal mondo femminile. Un malessere acuto dovuto anche ad
alcune scelte del governo e alle privazioni di alcune libertà
personali... La Turchia è chiamata a decidere se vuole diventare una
democrazia matura. Occorre continuare a incoraggiare l’adesione di
principi di pluralismo. Vogliamo una Turchia – ha concluso -
pienamente democratica in Europa. Per raggiungere questo obiettivo
occorrono leadership lungimiranti da una parte e dell’altra.
Ma
se la Bonino è ambigua e non prende una posizione di chiara
condanna, i nostri amici del PD sono ancora più comprensivi. Infatti
leggo che...
“Il
futuro e il presente della Turchia ci interessa perché da lì parte
e passa anche il futuro della costruzione europea. Abbiamo a cuore il
futuro della Turchia perché abbiamo a cuore come noi costruiamo uno
nuovo spazio di valori e cooperazione per costruire la pace e la
democrazia”. Lo ha detto Vincenzo Amendola, capogruppo Pd in
commissione Esteri durante il dibattito sull’informativa del
ministro degli Esteri, Emma Bonino, sui recenti scontri in Turchia.
“Siamo
preoccupati - ha proseguito Amendola - per gli eventi che si stanno
susseguendo dalla sera del 31 maggio; possiamo riflettere su di noi,
su la costruzione dell’identità europea e sulla mancanza di
coerenza tra valori europei e prassi quotidiana. Davanti a fatti
drammatici come quelli che stanno accadendo in Turchia in questi
giorni non sono ammissibili assoluzioni ma neanche affermazioni come
‘la pazienza ha un limite’. Piazza Taksim non è piazza Tahrir
perché la Turchia ha avviato un cammino democratico da decenni. La
nostra forza di europei che vogliono la Turchia dentro uno spazio
comune di valori (sono
curioso di capire qual'è secondo Amendola lo spazio comune di valori
tra Erdogan e il Partito Democratico),
democrazia e cooperazione fa sì che noi possiamo giocare un ruolo
importante in queste ore, come il ministro Bonino sta facendo con
parole chiare e di grande amicizia”.
Quindi
la Turchia ha avviato un cammino democratico da decenni. Oppure
dobbiamo dire così per non creare incidenti diplomatici. Oppure
tutto sommato un modello di repubblica autoritaria, violenta,
oscurantista, neoliberista ci sta anche bene, anzi bisognerebbe
importarlo anche da noi in Italia.
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