domenica 26 agosto 2012

Progressisti e moderati: il gioco delle tre carte



Avete visto il manifesto per la festa del partito democratico? All'insegna della sobrietà, non c'è che dire, qualsiasi grafico alle prime armi farebbe meglio, senza dubbio, ma il problema non è solo estetico. Tutta l'impostazione rispecchia la logica conformista e conservatrice che da tempo ormai sta paralizzando il PD. In mezzo alla composizione è stato posizionato un nastro/bandiera tricolore che si perde in alto a destra (ovviamente, tanto per capirci). Sotto c'è lo slogan principale: “dalla parte dell'Italia”. Dell'Italia? E già, fa tanto impresa, imparzialità, se fosse scritto “dalla parte degli italiani”, oppure “della gente” oppure “dei non privilegiati” avrebbe potuto suggerire un0idea di critica sociale, cosa da evitare in modo assoluto per non infastidire gli alleati di governo, i “moderati”, i futuri alleati alle elezioni, oppure le istituzioni europee ecc.
Un manifesto così può essere firmato tranquillamente da qualsiasi partito di destra: dall'estrema al centrodestra. Complimenti! Avanti così!

venerdì 17 agosto 2012

Trenitalia: trattamento di prima classe



Ieri era il mio ultimo giorno di vacanze, sono arrivato in aereo ed ho corso alla stazione di Milano Centrale per prendere il primo treno disponibile per arrivare a casa. In quel momento (18,15) partiva il Regionale Veloce 2285 Milano C. - Bologna C. che ho preso al volo. Sono salito di fretta all'ultima carrozza ed ho cercato un posto per sedermi. Il treno sembrava semivuoto, ma c'era un caldo INFERNALE tipo 50 gradi o forse anche di più. I passeggeri erano quasi tutti stranieri di “basso rango”, africani, cinesi, comunque c'erano pochi italiani. Sudavano ma subivano stoicamente. I finestrini erano quasi tutti bloccati e l'aria condizionata non funzionava, quindi il posto era diventato un forno. Quando il treno è partito si è presentata una controllora che si è messa ad accendere e spegnere interruttori nel quadro dei comandi senza ottenere alcun risultato. Si è rivolta quindi al pubblico a voce alta dicendo che l'aria condizionata era guasta e che dovevano spostarsi da quella carrozza, ma non dovevano andare alla carrozza adiacente, che era di prima classe, ma a quelle successive. Ho fatto un commento sarcastico sullo stato di abbandono delle ferrovie italiane e mi ha apostrofato subito. Abbiamo quasi litigato perché non ho potuto tacere e le ho risposto, comunque tutto è finito lì. Buona parte della gente non ha capito ed è rimasta, gli altri ci siamo spostati. Attraversando la carrozza di prima classe che era letteralmente vuota, ho notato che l'aria condizionata era al massimo, infatti la sensazione di fresco rasentava il disagio. Fermandomi alla prima carrozza di seconda classe che ho trovato, ho capito subito che il problema dell'aria condizionata era più generale: i finestrini erano quasi tutti aperti, e c'era un caldo soffocante. Ho chiesto agli altri passeggeri il motivo e mi hanno risposto che quando sono entrati il caldo era così insopportabile che non hanno resistito ed hanno aperto tutto nella speranza di far circolare un po' l'aria. Ho fatto un giro alle altre carrozze del treno (erano 8 in tutto) ed ho constatato la stessa cosa: l'aria condizionata in realtà funzionava solo in prima classe. Quindi il “guasto” era selettivo, rivolto solo verso i poveracci. Questa è la logica che permea la gestione e il modo di fare dell'amministrazione di Trenitalia, penalizzare il pendolare e il passeggero di seconda classe a favore di chi spende di più. Ci scontriamo sempre con lo stesso problema: chi ci amministra e ci governa in realtà tutela e promuove solo gli interessi dei ceti più forti.
Mi rendo conto che con tutti i seri problemi che ci sono da affrontare in questo momento, questo possa sembrare un particolare secondario, ma penso che qualcuno debba protestare e farlo a voce alta, la gente si è rassegnata, ormai è abituata ai disservizi e allo stato di totale sfacelo delle cose pubbliche a tal punto da restare apatica e indifferente sia alle cose marginali ma anche a quelle importanti.