domenica 27 novembre 2011

Perché non mi piace Mario Monti e il suo governo



In questi giorni assistiamo ad un fenomeno abbastanza inconsueto per la storia politica dell'Italia, un governo che sembra godere della fiducia della quasi totalità del mondo politico e dell'opinione pubblica. Questo consenso è stato creato e viene alimentato dai giornali e dalla tv, con una campagna martellante di disinformazione. Neanche una voce di dissenso, da “il Giornale” a “il Manifesto” o “il Fatto Quotidiano” tutti presentano Monti e il suo esecutivo come una necessità, un'esigenza che non si può fare a meno. Nessuna menzione ai contenuti, alle strategie, alle misure che saranno prese, a quello che ci sarà da affrontare. Monti e i suoi ministri vengo fatti passare come “tecnici”, apolitici, persone al di sopra delle parti, il deus ex machina capace di adottare le giuste misure che ci tireranno fuori dalla crisi.
Ma le cose non stanno così: Prima di tutto perché Mario Monti non è affatto un professore universitario lontano dalla politica e dal potere. Anzi è vicino, vicinissimo ai poteri forti. Basta consultare wikipedia per vedere che
“... Nel 2010 è inoltre divenuto presidente europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973  da David Rockefeller  e membro del comitato direttivo del Gruppo Bilderberg.
Tra il 2005 e il 2011 è stato international advisor per Goldman Sachs  e precisamente membro del Research Advisory Council del Goldman Sachs Global Market Institute...
È stato advisor anche della Coca Cola Company... ”
Non so a voi, ma a me questo curriculum non sembra incoraggiante... Se non sapete cos'è la Commissione Trilaterale oppure il Gruppo Bilderberg date un'occhiata su internet, ma non aspettatevi cose positive. 
Il 25 di novembre all'incontro di Strasburgo con Merkel e Sarkozy il nostro primo ministro ha illustrato  il percorso delle riforme strutturali che intende apportare il suo governo, riforme che la signora Merkel ha definito “impressionanti”. Sfortunatamente queste riforme non sono ancora state illustrate nei dettagli né al parlamento né all'opinione pubblica italiana. Ancora il 17 di novembre si parlava di “... attuazione delle manovre già varate durante la scorsa estate, per le quali si potrebbe valutare l’introduzione di nuove correzioni. Si prevedono interventi sul fronte del contenimento dei costi della pubblica amministrazione, accompagnati da eventuali dismissioni di parte del patrimonio pubblico. Grande attenzione sarà riservata alla lotta all’evasione fiscale, con un potenziale trasferimento delle tasse sul lavoro a quelle sui consumi e sulle proprietà. Interventi sono previsti anche per il mercato del lavoro e per il mondo delle pensioni che ad oggi presenta non poche disparità di trattamento tra i lavoratori.”
http://www.trend-online.com/prp/governo-monti-fitch-fmi/
Tutte parole generiche per non allarmare il pubblico italiano, ma dai particolari si capisce qual'è la musica che si intende suonare:
- su Il Fatto Quotidiano del 25 novembre 2011  Elsa Fornero,  spiega che i cittadini dovranno perdere diritti acquisiti
- su il manifesto del 18 novembre in un articolo di Roberto Ciccarelli si legge che “...Monti vuole una rapida e rigorosa attuazione della riforma Gelmini”.
- ma non c'è da stupirsi, basta leggere l'articolo che ha scritto lo stesso Mario Monti sul Corriere della Sera il 2 gennaio 2011
"...In Italia, data la maggiore influenza avuta dalla cultura marxista e la quasi assenza di una cultura liberale, si è pensato di più agli ideali che alla competitività ... . Ma può venire superato. L’abbiamo visto di recente con le due importanti riforme dovute a Mariastella Gelmini e a Sergio Marchionne. Grazie alla loro determinazione, verrà un po’ ridotto l’handicap dell’Italia nel formare studenti, nel fare ricerca, nel fabbricare automobili."
- se poi la linea guida per le misure da adottare è la lettera della BCE indirizzata al governo italiano l'estate scorsa, allora siamo fritti, si tratta di una serie di raccomandazioni di stampo neoliberista arrabbiato, tipo diminuire i salari nell'impiego pubblico o abolire i contratti collettivi.

Secondo il mio umile parere il governo Monti è il tentativo di far passare le misure che non avrebbe osato prendere né il governo Berlusconi né qualsiasi altro governo perché perderebbe il consenso elettorale. Questo governo è stato imposto dall'Unione Europea all'Italia ed è la palese espressione degli interessi organizzati dei tecnocrati tedeschi e francesi. La sua funzione principale è quella di garantire l'accurata e meticolosa esecuzione dei diktat della BCE. Con la scusa della crisi e del risanamento del debito – che non ci sarà se non tra venti anni – prenderà una serie di misure catastrofiche e scellerate che porteranno all'impoverimento delle classi meno privilegiate, alla distruzione del welfare, alla definitiva precarizzazione del mercato del lavoro, alla svendita del patrimonio pubblico, all'affossamento dell'Italia come Paese.