domenica 29 agosto 2010

Tremonti e le sue esternazioni: adesso tocca alla legge 626

L'altro giorno il ministro Tremonti, intervenendo al "Berghem fest" (la festa leghista passata alla cronaca a causa dei disordini che hanno provocato dei tifosi dell'Atalanta) parlando cioè davanti ad un pubblico tutto "suo" si è scagliato conto la legge 626: "Dobbiamo rinunciare ad una quantità di regole inutili, siamo in un mondo dove tutto è vietato tranne quello che è concesso dallo Stato, dobbiamo cambiare", e poi: "robe come la 626 (la legge sulla sicurezza sul lavoro) sono un lusso che non possiamo permetterci. Sono l'Unione europea e l'Italia che si devono adeguare al mondo".
Il giorno dopo la sua portavoce, Emanuela Bravi, ha cercato di mitigare le cose precisando che: "... Parlando ieri della legge 626, Tremonti tra le regole eccessive si riferiva all'Europa, alla giurisdizione europea e alla sua estensione eccessiva rispetto all'obiettivo sulla sicurezza del lavoro, che resta invece essenziale".
Quello stesso giorno Tremonti ha voluto intervenire di nuovo facendo praticamente marcia indietro:
(ANSA) - ROMA, 26 AGO Il ministro dell'Economia definisce 'eccessiva' la polemica seguita ad una sua affermazione sulla legge 626, che riguarda la sicurezza sul lavoro. 'Cinque parole cinque dette alle undici di sera' minimizza. 'La sicurezza sul lavoro e' una irrinunciabile conquista della civiltà occidentale. L'eccesso occhiuto di burocrazia e' un derivato della stupidita'.
In tutti questi anni il ministro Tremonti si è costruito l'immagine di un politico abbastanza svincolato dai ferrei obblighi di obbedienza berlusconiana, ed suoi modi pacati hanno aiutato al consolidamento di questa immagine. Ma non deve stupire questa sua presa di posizione, che rispecchia fedelmente la mentalità del suo partito e della linea di azione del governo. Già a giugno Berlusconi affermava di voler riformare l'articolo 41 della Costituzione perché la costituzione cattocomunista frena le imprese, e sono innumerevoli le volte che esponenti del governo hanno dichiarato di voler cambiare o abolire leggi e disposizioni che riguardano il mondo del lavoro, la sicurezza, ecc. La linea guida del centrodestra in materia di politica economica è proprio questa: liberismo populista, allergia alle regole (meno lacci e laccioli), antieuropeismo, condonni edilizi e fiscali, "pietre tombali", meno tasse per i ricchi, privatizzazioni selvagge, far west nelle relazioni sindacali, nella sanità, nel settore pubblico ecc, altro che economia sociale di mercato.
Tremonti non aveva bevuto quella sera, semplicemente si è lasciato andare dicendo in pubblico le cose che di solito si dicono quando si trova tra amici. La materia "sicurezza sul lavoro" è un tema caldo che riguarda da vicino la realtà italiana, visto l'alto numero di incidenti sul lavoro rispetto agli altri paesi europei. Affrontarlo in modo così superficiale non può che creare preoccupazione... e indignazione!

Tremonti, Berghem fest, legge 626, Emanuela Bravi, liberismo, sicurezza sul lavoro